Adriano Pappalardo
La sua carriera inizia nel 1971, con un provino alla Numero Uno, neonata etichetta discografica di Mogol. La voce dalle inaspettate venature soul e la veemenza dell'interpretazione (mentre canta si ferisce involontariamente alla testa, ma porta a termine l'esibizione nonostante il sanguinamento) sorprendono i presenti, primo fra tutti Lucio Battisti, tanto che si decide di metterlo subito sotto contratto. Gli viene consigliato di adottare un nome d'arte, ma lui sceglie di tenere il suo vero nome.
Con il suo primo 45 giri Una donna esordisce in televisione nello speciale "Tuttinsieme", in cui Mogol e Battisti presentano la scuderia della nuova casa discografica. Fanno seguito È ancora giorno (seconda al Festivalbar 1972) e Segui lui, entrambi scritti da Mogol e Battisti ed entrambi successi da hit parade. Sempre nel 1972 esce il suo primo 33 giri, intitolato semplicemente "Adriano Pappalardo".
In questo periodo conosce Lisa, la compagna con la quale tuttora convive, e dalla quale avrà un unico figlio, Laerte. Il successivo album California no, prodotto da Claudio Fabi, esce nel novembre 1973. Nel 1975 passa alla RCA e pubblica il terzo album Mi basta così. Nello stesso anno prende parte ad una tournée italiana insieme al giovanissimo Umberto Tozzi.
Dopo una serie di incisioni poco fortunate — tra cui Ai miei figli che dirò, cover di Knockin' On Heaven's Door di Bob Dylan — il grosso successo torna nel 1979 con Ricominciamo, che diventa anche il suo "tormentone". Ricominciamo viene inclusa nel successivo album Non mi lasciare mai (1980).
Nel 1982 riprende la collaborazione con un Lucio Battisti ormai ritiratosi dalla scena pubblica, che produce i suoi successivi album Immersione e Oh, era ora!. I testi di quest'ultimo album sono scritti, con lo pseudonimo Vanera, da Pasquale Panella, che diverrà poi l'autore dei successivi testi dei dischi di Battisti.
Del suo aspetto fisico inconfondibile e della sua forza interpretativa comincia ad accorgersi qualche produttore cinematografico, che gli propone di recitare in spot pubblicitari, o in veri e propri film. Viene così ingaggiato per ruoli da "duro" o "cattivo", ma si presta anche a interpretazioni da tipica commedia italiana.
Il primo film interpretato è A tu per tu di Sergio Corbucci (1984), a cui fanno seguito Rimini Rimini (1987) e Rimini Rimini un anno dopo (1988).
È tuttavia con la fiction La Piovra 4 che ottiene il suo più grande successo come attore, a cui fanno seguito le due miniserie Classe di ferro e numerosi altri lavori televisivi, fino ai ruoli "impegnati" in Una famiglia per caso e Santa Rita da Cascia.
Inoltre nel 1990 partecipa alla terza edizione del musical Aggiungi un posto a tavola di Garinei e Giovannini, nella parte di Toto, lo scemo del villaggio impotente. Nel 1994 partecipa alla sit-com Italian Restaurant con Gigi proietti. Nel 1995 partecipa anche al musical I Cavalieri della Tavola Rotonda di Galli e Capone nel ruolo del Cavaliere Nero (personaggio con la particolarità di parlare solo in rima).
Nel 2003 partecipa al reality show L'isola dei famosi, che lo rilancia come "animale da palcoscenico" e come personaggio da gossip. Le intemperanze in diretta, le risse verbali e le parole forti fanno sicuramente parte del personaggio che Pappalardo ha voluto costruirsi, ma gli creano talvolta dei problemi, tanto che nel 2006 il direttore di Raiuno Fabrizio del Noce, a seguito di uno scontro di pessimo gusto con il cantante e attore Antonio Zequila durante una puntata di Domenica In, decide di sospendere a tempo indeterminato la sua partecipazione ai programmi della rete. Qualche mese prima di questo fatto era andata in onda la reality-soap Casa Pappalardo, un "resoconto" della vita privata del cantante.
Al 2004 risale l'unica partecipazione di Adriano Pappalardo (con il brano Nessun consiglio) al Festival di Sanremo che, secondo alcuni critici, è frutto della sua sovraesposizione mediatica più che del valore artistico del brano in concorso.
Dopo Sanremo 2004, torna nell'oblio.
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